venerdì 3 giugno 2011

Chiesta meno rigidità sui reati ambientali

Qualche settimana fa, il Governo ha licenziato un decreto legislativo, in recepimento di una direttiva comunitaria, che prevede un allargamento notevole del campo delle responsabilità delle aziende per il fatto illecito "ambientale" commesso dai propri dipendenti.
Decreto che è stato da subito criticato da Confindustria perché ritenuto troppo severo e penalizzante per le imprese.
Anche la commissione Giustizia della Camera si è allineata a questa posizione, esprimendo parere favorevole al testo subordinatamente ad alcune condizioni, chiedendo un ricorso al decreto 231 meno rigido e penalizzante per le imprese.
In particolare, secondo la Commissione l'allargamento della colpa aziendale è eccessivo, perché riguarda fattispecie di danno minimo (contravvenzioni penali e non solo reati) e anche reati di pericolo, come tali privi di "offensività" ambientale; da qui la richiesta di rendere il testo adeguato al principio di proporzionalità della pena.

Sui reati ambientali meno rigidità, di Giovanni Negri, in Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi, del 3 giugno 2011, pag. 29.

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