mercoledì 30 settembre 2009

Gruppo di lavoro delle Fiamme Gialle “guarda” a denaro sporco e obblighi 231

La Guardia di Finanza ha costituito un gruppo di lavoro - reso noto ai reparti con la circolare 244/09 – per riprogrammare l’azione di contrasto all’evasione fiscale e all’economia sommersa.
Il gruppo di lavoro è stato incaricato di:
- elaborare specifiche direttive in materia di contrasto del riciclaggio, con riferimento allo svolgimento delle ispezioni antiriciclaggio;
- elaborare specifiche direttive sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche;
- dettare procedure, con tanto di check list, sulla tutela dei mercati finanziari, per fornire una panoramica normativa della disciplina di intermediazione finanziaria, bancaria e assicurativa.

La GDF “guarda” a denaro sporco e obblighi 231, di Antonio Iorio e Marco Mobili, su Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi, martedì 8 settembre 2009, pag. 32

martedì 8 settembre 2009

Le novità introdotte dal correttivo al d.lgs. 81

Il d.lgs. 106/09, correttivo al testo unico del 2008 (D.lgs. 81), entrato in vigore lo scorso 20 agosto, rafforza l’efficacia esimente dei modelli di controllo interno rispetto ai profili di responsabilità che potrebbero colpire i manager e le aziende ex d.lgs. 231/01.
Stabilisce, infatti, che, a differenza di quanto avviene per le altre tipologie di reato, nel caso di violazione di norme antinfortunistiche da cui derivino la morte o lesioni gravi per il lavoratore, l’efficacia esimente dei modelli organizzativi è sancita direttamente dalla legge; a patto che i modelli siano effettivamente adottati e rispondano ai requisiti fissati dall’art. 30 del d.lgs. 81 e le imprese realizzino un sistema di monitoraggio che consenta il costante aggiornamento delle misure di prevenzione.

Un’altra novità introdotta dal correttivo consiste nella possibilità di ottenere un’asseverazione da parte degli organismi paritetici (imprese-sindacati) relativamente all’adozione e all’efficacia dei modelli organizzativi; questo allo scopo di evitare ispezioni, in quanto gli ispettori del lavoro e delle Asl dovrebbero rivolgere le loro attenzioni prioritariamente verso quelle aziende i cui modelli non siano stati asseverati.

Il nuovo comma 3 dell’art. 16 del decreto stabilisce poi che l’obbligo di vigilanza del datore di lavoro sulle funzioni delegate ad altre persone si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo.

Il decreto 106 punta inoltre a favorire una maggiore diffusione dei modelli organizzativi anche nell’ambito delle PMI, in particolare attraverso una semplificazione delle procedure (la cui elaborazione è affidata al Welfare).
Peraltro, in linea con tale obiettivo, già il testo unico del 2008 ha previsto la possibilità di ottenere per le imprese fino a 50 lavoratori finanziamenti pubblici che, in sede di prima applicazione, garantiranno copertura ai modelli conformi alle Linee guida Uni-Inail del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS1800:2007.

Il modello aiuta il datore, di Marco Bellinazzo, in, Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi, 20 agosto 2009, pag. 25

D.Lgs 3 agosto 2009, n. 106