giovedì 18 dicembre 2008

Linee guida per le imprese di costruzione elaborate dall'ANCE

L'Ance ha provveduto, di concerto con l' Istituto di certificazione per le imprese nelle costruzioni (ICIC), ad elaborare le linee guida per la realizzazione di un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (SGSL) all'interno delle imprese di costruzione volto da una parte a prevenire gli infortuni sul lavoro adottando tutte le misure più idonee, dall'altra a ridurre il rischio per le imprese di incorrere nella responsabilità amministrativa delineata dal Dlgs 231/2001 e ora codificata dal testo sicurezza (Dlgs 81/2008).
L'articolo può essere visualizzato al seguente link: http://www.professionisti24.ilsole24ore.com/art/Professionisti24/Ambiente-e-Sicurezza/2008/12/1612Ance.shtml?uuid=f61cc118-cb63-11dd-a362-2ba76e0c892b&type=Libero

Spostamento dell'incontro del 12 dicembre

L'incontro del gruppo di lavoro, in programma per il 12 dicembre, annullato per motivi di forza maggiore, sarà sicuramente recuperato a inizio anno. La data, ancora da definire, verrà comunicata a tutti gli interessati non appena possibile.

Pietro Butturini riepiloga l'attività svolta nel 2008

mercoledì 17 dicembre 2008

La Corte di Cassazione precisa che i reati ambientali non rientrano nel campo di applicazione del decreto 231

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass. Sez. III sentenza 6 novembre 2008, n. 41329) precisa che i reati ambientali non rientrano nel campo di applicazione del decreto 231/2001.
La pronuncia è relativa al caso di una società in nome collettivo alla quale erano stati sequestrati in via preventiva i propri mezzi per il reato di gestione non autorizzata di rifiuti.
La sentenza specifica che “sembra da escludere, allo stato, la possibilità di estendere la responsabilità amministrativa degli enti al reato di illecita gestione di rifiuti. Ed invero nonostante l'art. 11 co. 1 lett. d) della L. 29 settembre 2000, n. 300 abbia delegato al Governo la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e degli enti privi di personalità giuridica anche in relazione alla commissione dei reati in materia di tutela dell'ambiente e del territorio, che siano punibili con pena detentiva non inferiore nel massimo ad un anno anche se alternativa alla pena pecuniaria, previsti, tra le altre, dal decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni (oggi sostituito dal DLvo 152/2006), il DLgs 8 giugno 2001, n. 231, attuativo della delega, non disciplinava originariamente la materia né risulta che con riferimento a quest'ultima vi siano state successive integrazioni così come accaduto per altri settori.
Allo stato l'unico richiamo alla responsabilità amministrativa dell'ente sul tema dei rifiuti sembra essere quello contenuto al co. 4 dell'art. 192 del DLvo 152/06 che tuttavia, oltre a limitare il riferimento agli amministratori o rappresentanti delle persone giuridiche, espressamente sembrerebbe fare riferimento unicamente alla previsione del comma 3 dell'art. 192 citato che ha per oggetto gli obblighi di rimozione dei rifiuti nel caso di abbandono incontrollato. Per quanto concerne la responsabilità degli enti, difetta dunque attualmente sia la tipizzazione degli illeciti e sia la indicazione delle sanzioni: il che indiscutibilmente contrasta con i principi di tassatività e tipicità che devono essere connaturati alla regolamentazione degli illeciti
.”

Sull’argomento vedere anche l’articolo Società salve sull’ambiente, di Giovanni Negri, in Norme e tributi - Il Sole 24 Ore, 15 dicembre 2008, pag. 13.

La sentenza in oggetto può essere scarica dal sito www.lexambiente.it al seguente link:
http://www.lexambiente.it/article-4728-thread-0-0.html

mercoledì 10 dicembre 2008

Incontro sul tema "Analisi delle fattispecie incriminatrici"

Venerdì 12 dicembre, alle ore 14,30, presso la sede di Interprofessional Network - Via Righi n. 6 – si terrà l’ultimo degli incontri del gruppo di lavoro “D.lgs. 231/01” in programma per il 2008.
Argomento del giorno sarà l’“Analisi delle fattispecie incriminatrici”.

lunedì 1 dicembre 2008

Indagine di PWC sull’adeguamento delle società quotate al d.lgs. 231/2001




Da un’indagine di Price Waterhouse Coppers, di cui si dà notizia ne Il Sole 24 Ore del 24 novembre, sullo stato di applicazione del d.lgs. 231/2001 emerge che, su un campione di 302 società italiane quotate in Borsa (su un totale di 393):
- 234 (circa il 77%) dichiarano di aver adottato il modello organizzativo previsto dal decreto 231;
- di queste, 113 hanno pubblicato sul proprio sito web un documento illustrativo degli aspetti salienti del modello stesso;
- sulle 234 società che comunicano di avere adottato il modello organizzativo, 71 segnalano di averlo aggiornato nel primo semestre del 2008, 59 non forniscono l’informazione relativa all’ultima data di aggiornamento;
- solo 26 società hanno adottato specifici modelli aggiornati per reati relativi al riciclaggio;
- delle 35 società che dichiarano di non aver ancora adottato il modello, 22 dicono di apprestarsi a farlo.
Riguardo all’organismo di vigilanza, poi:
- 200 società (circa l’85% di quelle che hanno adottato il modello) forniscono ai risparmiatori informazioni sull’assetto dato al proprio organismo di vigilanza;
- di tali società, solo 12 (6%) hanno l’organo di vigilanza composto da un solo soggetto (in 9 casi si tratta di un membro interno all’organizzazione aziendale);
- le altre 188 hanno un organismo collegiale, in 102 casi (54%) composto solo da membri interni e in 62 casi (33%) con almeno un componente esterno;
- pur in mancanza di informazioni dettagliate circa il profilo dei componenti esterni, risulta che nel 30% dei casi siano esperti in materie giuridiche e nel 7% dei casi siano esperti aziendali;
- in 46 società, tra i membri dell’organo di vigilanza, è stato nominato un componente del collegio sindacale;
- 82 società hanno nominato il responsabile audit all’interno dell’organismo di vigilanza

Nelle quotate “vince” il controllo collegiale, di Giovanni Negri, in Il Sole 24 Ore - Norme e tributi, 24 novembre 2008, pag. 7