lunedì 1 dicembre 2008

Indagine di PWC sull’adeguamento delle società quotate al d.lgs. 231/2001




Da un’indagine di Price Waterhouse Coppers, di cui si dà notizia ne Il Sole 24 Ore del 24 novembre, sullo stato di applicazione del d.lgs. 231/2001 emerge che, su un campione di 302 società italiane quotate in Borsa (su un totale di 393):
- 234 (circa il 77%) dichiarano di aver adottato il modello organizzativo previsto dal decreto 231;
- di queste, 113 hanno pubblicato sul proprio sito web un documento illustrativo degli aspetti salienti del modello stesso;
- sulle 234 società che comunicano di avere adottato il modello organizzativo, 71 segnalano di averlo aggiornato nel primo semestre del 2008, 59 non forniscono l’informazione relativa all’ultima data di aggiornamento;
- solo 26 società hanno adottato specifici modelli aggiornati per reati relativi al riciclaggio;
- delle 35 società che dichiarano di non aver ancora adottato il modello, 22 dicono di apprestarsi a farlo.
Riguardo all’organismo di vigilanza, poi:
- 200 società (circa l’85% di quelle che hanno adottato il modello) forniscono ai risparmiatori informazioni sull’assetto dato al proprio organismo di vigilanza;
- di tali società, solo 12 (6%) hanno l’organo di vigilanza composto da un solo soggetto (in 9 casi si tratta di un membro interno all’organizzazione aziendale);
- le altre 188 hanno un organismo collegiale, in 102 casi (54%) composto solo da membri interni e in 62 casi (33%) con almeno un componente esterno;
- pur in mancanza di informazioni dettagliate circa il profilo dei componenti esterni, risulta che nel 30% dei casi siano esperti in materie giuridiche e nel 7% dei casi siano esperti aziendali;
- in 46 società, tra i membri dell’organo di vigilanza, è stato nominato un componente del collegio sindacale;
- 82 società hanno nominato il responsabile audit all’interno dell’organismo di vigilanza

Nelle quotate “vince” il controllo collegiale, di Giovanni Negri, in Il Sole 24 Ore - Norme e tributi, 24 novembre 2008, pag. 7

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